"La leggenda che essi siano il disperso libro di Toth (il dio egizio della sapienza occulta" nasce dal fatto che A.Court de Gébelin riconobbe nelle figure dei tarocchi temi figurativi comuni a quelli della mitologia egizia. A distanza di oltre due secoli e alla luce della dottrina degli archetipi, però, sappiamo che l'immaginario umano è popolato da figure universali e che le civiltà sono attraversate da strutture psichiche immateriali più che da oggetti concreti; sono gli archetipi e non le trasmigrazioni dei popoli e dei loro manufatti a intessere reti di connessioni nella psiche collettiva. Dunque, non brandelli di papiri egizi, ma strutture pure, linee strutturali aprioristiche (archetipi, insomma) improntano le carte dei tarocchi e le leggende del Nilo e altri sistemi immaginativi. Tuttavia, se A. Court de Gébelin on colse la realtà storica, il suo sguardo intuitivo penetrò una realtà profonda e vera, quella simbolica; egli intuì che quel mazzo di carte costituiva a suo modo un libro e che quel libro possedeva caratteristiche singolari."
Claudio Widmann
"Gli arcani della vita: una lettura psicologica dei tarocchi"